CINEMATERAPIA | TI (S)CONSIGLIO UN FILM - la nuova #rubrica del #lunedì - ZOOTROPOLIS E L'UTOPIA ARMONICA

Premessa.


Nel momento esatto, preciso preciso, in cui mi prendo un piccolo impegno io devo rispettare il patto - con me stessa, con te. Non vorrei dirlo, ma spesso mi ritrovo a pensare: "è Saturno che mi caratterizza". D'altronde, briciola dopo briciola, passo dopo passo, raggiungo la meta che mi prefiggo, porto avanti i progetti, opero. Non vorrei dirlo, ma sono una classica Capricorno.


Visione.



Nasce oggi dunque la rubrica del lunedì. Cinematerapia. Non è di certo un titolo originale, anzi. Tutti gli psicologi psicoterapeuti prima o poi si mettono a disquisire di pelliccole cinematografiche. Se non lo fanno con articoli sul blog, minimo minimo ti citano la tale scena del tale film in seduta. Oppure, perché no, tengono alto in palmo di mano quell'elemento filmico che funge da metafora per esprimere questo o quel concetto. D'altronde, molti psicologi - e ancor di più gli psicoterapeuti - hanno la "visione". E pure la "vision".

#Ti(s)consigliounfilm.


Partiamo dal presupposto che il "si, ma..." non è altro che una porta aperta tra la luce e l'ombra. La penombra del dubbio necessario di fronte a quei film che ti lasciano in sospeso, fluttuante tra il "mi piace un sacco" e il "non ho capito però..."


COMINCIAMO BENE?



Dai, cominciamo. Ecco a te la prima scheda. 



1 - Zootropolis è un film di animazione in computer grafica del 2016 prodotto dai Walt Disney Animation Studios e diretto da Byron Howard e Rich Moore.


2 - La trama in poche righe: Judy Hopps è una coniglietta vivace e con un sogno da realizzare: diventare poliziotta. Contrariamente alle aspettative dei suoi genitori, che la immaginano contadinella felice e coltivatrice di carote, Judy decide di lasciare la campagna e di prendere il treno per Zootropolis, una metropoli nella quale tutti gli animali - feroci e non - coabitano in armonia. In città incontra Nick, un "volpone" che per vivere si arrabatta, si ingegna - in modi decisamente "trasgressivi". Dopo un inizio di relazione burrascoso, dovuto alla modalità ingannatrice di Nick, tra i due cresce la fiducia reciproca perché devono affrontare insieme una grande avventura. La città, infatti, è scossa da eventi inspiegabili. Gli abitanti spariscono nel nulla, così come è capitato alla lontra - il signor Otterton. Che cosa succede? Judy e Nick svelano l'arcano: le fiere sono ritornate tali. L'istinto prevale sulla civiltà. Ma qual è la causa? La violenza "bruta" e selvatica è indotta da un fiore: il noto "ululatore notturno". Indagare in coppia è una risorsa: ne guadagneranno entrambi, Judy e Nick - in coscienza e in forza. La coniglietta riceverà le lodi che merita da parte dei dirigenti del corpo di polizia e della città tutta. Nick farà un grande "salto di qualità" scegliendo il cambiamento in meglio... 



CONSIGLIO: 

PER I PERSONAGGI - Zootropolis è un tripudio di personaggi davvero ben tracciati. Ogni abitante è un animale antropomorfizzato eppure specifico nella sua "animalità", comprensiva di buone e di cattive intenzioni, di autenticità e falsità d'animo. Tutti i protagonisti sono simpaticissimi. Il bradipo Flash, lo stesso Nick, la pecora Dawn Bellwether sono individui "quasi" completi, dotati di personalità complesse. La visione del film e di questi soggetti colorati, vivaci, offre uno sguardo variegato sul mondo.

PER LA TRAMA - Avvincente, avventuroso, Zootropolis è un film che tiene i bambini e gli adulti incollati alla sedia e non ha niente da invidiare a thriller e polizieschi veri e propri. Una storia scritta bene, una sceneggiatura ben congegnata.

PER LA DINAMICA TRA OPPOSTI - Gli elementi simbolici che saltano all'occhio sono decisamente quelli del confronto tra opposti: il coniglio e la volpe, in primis. La relazione tra forze che nella realtà naturale difficilmente può condurre all'armonia è invece possibile nell'Eden fantastico della nostra mente, dei nostri sogni, dei romanzi, dei film...

SCONSIGLIO:



AI BAMBINI TROPPO PICCOLI - il mio punto di vista è che non sia un film per bimbi sotto i quattro anni. Il rischio è la noia, soprattutto quando la storia si fa oscura, intricata.


EDENICA UTOPIA? CRIMINALIZZARE VS NEGARE - Un dubbio io l'ho avuto: mi sono venuti in mente certi estremismi, un certo modo di vedere il mondo dichiarando possibile l'eliminazione del lato oscuro collettivo. Alcuni gridano: "Veganizziamo il mondo!" Per quanto una completa rinuncia al cibarsi di animali e derivati sia anche auspicabile, forse dobbiamo fare i conti con l'impossibile realizzazione dell'ideale. L'aggressività interspecifica e l'istinto - il desiderio di mangiare carne (l'umano desiderante la carne di animali, l'animale di animali e, potendo, pure di umani) non è da sottovalutare, e la coscienza, la cultura e la scelta non possono negare le ombre. Desiderare un coniglio tra i denti, il sangue che cola. Desiderare la carne nel piatto: puoi scegliere di no, ma non puoi negare il desiderio. Nel film prevale l'elemento di collettiva pace dei sensi. Le fiere non mangiano né pecore, né conigliette. Zootropolis è una sorta di giardino dell'Eden turbato proprio dal fatto che i carnivori ritornino per la prima parte del film ad essere tali. Non volendo svelare a te lettore o lettrice tutta la trama della pellicola, non dirò chi e perché ha pensato di agire al fine - criminale - di ottenere nuovamente (dopo l'evoluzione vegetariana delle fiere) la realtà della caccia alla vittima. Sottolineo però come la causa che il film sceglie tra le possibili concause sia: un fiore. E' colpa del fiore se il lupo mangia l'agnello, se la tigre rincorre il topolino, se la pantera azzanna. Ne siamo proprio sicuri? C'è da riflettere. Il rischio, in tal senso, è di credere veramente che siamo tutti uguali, che siamo colori sintonici, che siamo neutri e pacifici l'uno con l'altro. La negazione del rapace che è in noi, la colpevolizzazione dello stesso, la scarsa coscienza delle ombre apprezza la comodità insita in frasi del tipo: "Foffo e Prato hanno ucciso per colpa della droga".

Buona visione.




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