ACQUA DUREVOLE | il senso degli anziani per la vita

Aqua permanens è per gli alchimisti l'elemento durevole, la Pietra Filosofale.


Quando un gruppo di donne "over ottanta" comincia a parlare di acqua, descrivendo la stessa come "meravigliosa", "elemento nel quale da giovane nuotavo infinitamente, non volevo mai uscire dall'acqua", "una cosa che dà vita, senza sei morto, me l'hanno detto anche i dottori che, se voglio vivere, devo bere", "se penso al mare, io mi sento meglio", "non possiamo fare senza, ma un tempo c'erano i pozzi o le fonti, mentre oggi siamo tutte qui con la nostra bottiglietta", io - che sto conducendo il suddetto gruppo di narrazioni e tecniche espressive in qualità di psicologa e psicoterapeuta, comprendo che siamo arrivate - dopo dodici incontri - al nocciolo della questione.  
Se poi, dal tema liquido, si passa a nominare come se niente fosse il vapore acqueo e, infine, si torna alla "terra", non posso che ricordare alle simpatiche signore il quarto elemento, quello che cuoce il cibo del nostro quotidiano. "Ma certo!", dice R., "è il fuoco!".

Capisco che si sta parlando di un simbolo, perché l'emozione permea le partecipanti, mentre poche frasi significative intervallano pause dense e occhi vivificati. 

Qualcuna dice: "Non abbiamo paura della Morte, perché la stiamo aspettando noi tutte.". - "La Morte", dice un'altra signora, "è naturale.".  

Naturale è la Morte così come la Vita, quella che nell'acqua "durevole", l'acqua che scorre nel sangue delle cose, ci permette di scivolare con leggerezza anche sopra gli scogli.

"The divine water, aqua permanens, is that which we might call the liquid version of self. It is the primal water which contains all four elements. Man's inner life is the "secret place" where the aqua permanens et coagulens, the panacea, the spark of the light of nature, are to be found. The alchemists put their art on the level of divine revelation and regarded it as an essential component of redemption." ~Jung

"L'acqua divina, aqua permanens, è ciò che chiamiamo la versione liquida del Sé. 
L'acqua dell'origine che contiene i quattro elementi. La vita interiore dell'Uomo è il "luogo segreto" dove l'aqua permanens e coagulens, la panacea, il barlume della luce di natura, sono ritrovati. Gli alchimisti mettono la loro arte al livello della divina rivelazione e la considerano come componente essenziale della redenzione." °Jung 

Una riflessione brevissima a partire da un laboratorio di #narrazioni e #arte con un gruppo di anziani residenti in una struttura torinese.
Dodici incontri con otto-dieci partecipanti che di volta in volta hanno raccontato episodi di vita vissuta, emozioni esperite, sogni d'infanzia e desideri realizzati, oppure no, nel corso della propria vita. Una vita lunga ottant'anni, come minimo. Tra i membri del gruppo c'è anche M., di novantasei anni.

M. ride, sorride e continua a chiacchierare ricordando episodi vissuti, uno dopo l'altro, come se fossero ciliegie rosse e profumate, quelle che, come si suol dire, "una tira l'altra".
Le sue compagne di laboratorio - poiché l'unico elemento maschile del gruppo è deceduto qualche settimana fa - sono concordi nel ricordare l'importanza del simbolo acquatico e del trovare un giusto livello. Tra le immagini scelte per comporre il cartellone collettivo, un arcano maggiore: La Stella (XVII), dolce signorina senza veli che versa l'acqua nelle acque del fiume, ininterrottamente, serena come il cielo notturno.

Nel corso dei dodici incontri si è parlato di tanti argomenti, a partire dalla città di origine, per tracciare il viaggio esistenziale attraverso gli affetti familiari e gli amori.
L'argomento più gettonato è stato, all'inizio dei lavori, la guerra; quasi tutti gli anziani hanno parlato dei bombardamenti. Le bombe sono impresse nell'animo, una memoria indelebile relativa al percorso di sopravvivenza, l'incubo che ha segnato l'avventurosa sopravvivenza delle donne che io chiamo, affettuosamente, "ragazze". 
Alla domanda: "Qual è stata la più grande impresa della vostra vita?" - non ottengo altra risposta che questa: "Siamo sopravvissute alla guerra.".

Se il sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale è stata l'impresa condotta a buon fine, di certo l'arrivo alla "Residenza X" è non tanto la meta finale - poiché l'incontro futuro con la Morte viene in modo del tutto spontaneo descritto come tale - ma la tappa che fa della vita un nuovo momento SOCIALE. 
Non si sta da sole qui, e si può condividere un pensiero comune, una riflessione fluida, scorrevole, vitale.

VBM
Fotografia mia/Laboratorio con anziani


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