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Visualizzazione dei post da giugno, 2015

DONNE CHE AMANO/ODIANO LE DONNE | vampire lesbiche, contesse sanguinarie, sorelle in danza, amiche, amanti, compagne

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I- DELL'ODIO Le donne che odiano le donne bloccano se stesse.  Si feriscono allo specchio, si distruggono.  Si uccidono con gusto come fossero novelle Erszébet Bàthory (vedi La contessa sanguinaria di Valentine Penrose -   Es - Biblioteca dell'eros) - votate al martirio delle altre.  Le altre sono i riflessi del proprio Io, gli aspetti inascoltati . Ogni giorno incontriamo proiezioni dell'Ombra femminile, sfumature delle nostre stesse Ombre e noi donne dovremmo imparare a superare il fastidio, il senso di inadeguatezza, la rabbia che alcune "altre" ci suscitano. Imparare a capire perché quella particolare donna ci regala emozioni nel bene e nel male è imparare a riconoscere un pezzettino di noi stesse, è prenderci cura del principio femminile. Purtroppo, troppo spesso, nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana incontriamo donne che ci fanno lo sgambetto. Donne che criticano altre donne perché le ritengono troppo sguaiate, troppo libere, tr

CHI HA PAURA DELLA NERA SIGNORA? | le meditazioni sulla morte e il risveglio vitale ...

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"Memento mori"  - sussurra l'artefice in abito nero - "Lascia gli onori  e cerca nel buio scintille del Vero." VBM Bisogna aguzzare la vista per vedere il teschio del numero (XIII) tra la Forza (XI) e la Ruota (X) e la Temperanza (XIV) nell'Arcano al nero inciso nella carta dall'artista torinese Maura Banfo . Nel buio appare, ad un certo punto, una lettura possibile. “La meditazione della morte è alternativa alla rimozione della morte” , scrive Claudio Widmann a proposito dell’arcano numero XIII. E' un percorso di consapevolezza utile a tutti, in questa  società della Necrocultura , che è anche il titolo di un interessante piccolo saggio di Fabio Giovannini – Estetica e culture della morte nell’immaginario di massa - edito da Castelvecchi nel 1998). Fotografie con i cari estinti - epoca vittoriana  "Questo percorso di consapevolezza va in direzione esattamente contraria rispetto ai tentativi di rende

COME OTTENERE L'ORO DAL PIOMBO | immaginario artistico ed eventi torinesi per ACCA ATELIER #AccaAtelier

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Domani mattina, verso le undici, sfoglierò favole che narrano alchimie. Storie d'alambicchi e scimmie che volevano imitare il creatore d'ogni cosa. Fiabe di draghi e di maghi misteriosi. Prenderò spunto dal mio libro (che tra qualche mese sarà edito) dal titolo Favolesvelte   ma regalerò ai presenti alcuni passaggi tratti dagli antichi resoconti della Grande Opera.    Andrò nello studio di Ernesto Morales , il pittore che sa compiere trasmutazioni con materiali naturali per ottenere quadri dai colori che non si possono descrivere a parole. Lui mi ospiterà accogliendo le favole ermetiche. Con lui ci saranno Maura Banfo , creatrice di nuovi punti di vista per ogni sguardo, e Jessica Carroll , soror-mystica e artefice in una sola donna. Di certo non mancherà il caffé. Porto una torta?   DOMANI  ORE 11.00 VIA GOITO 17 TORINO  http://www.gazzettatorino.it/ecco-il-cuore-creativo-della-citta-gli-atelier-di-acca-aprono-le-porte-al-pubblico/ http

IL DIAVOLO MODERNO IRRIDE IL SIMBOLO

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(Portrait - when I was younger) Se il diavolo separa -  dia-ballein - il simbolo invece congiunge - syn-ballein . A tal proposito, pensando al tema degli opposti, vi segnalo il mio articolo su www.psychiatryonline.it http://www.psychiatryonline.it/node/5671 ("Siamo voltafaccia o trasformativi?") Maestra della   separatio  inconsapevole è questa società occidentale. Esperta nella doppia morale, nel doppio legame, diabolica. Diavolo, etimologicamente, originariamente, significa proprio separare, mettere in mezzo, creare una voragine, una frattura, una divisione... Non ci si può stancare nel ripetere che   dia-ballein   non è un nome sufficientemente esaustivo per un'energia così potente. Forse il diavolo, così come è inteso comunemente, è in se stesso energia riduttiva se, e sottolineo SE, viene considerato in maniera   divisa  dal suo gemello: il simbolo. Carl Gustav Jung ci suggerisce, attraverso la sua opera immensa, una visuale a

PEZZI DI DONNA | quando a parlare è il corpo animato (o l'anima in corpo)

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Se gli alchimisti dei nostri giorni son poeti, scrittori, pittori e sognatori,  Anais Nin  è certamente una tra le mie artefici preferite. Scrittrice autobiografica eppure narratrice di tutte le donne del mondo, nelle pagine de " La casa dell'incesto " racchiude e schiude un mistero.  Il libro, come da lei stessa descritto, è una " distillazione corrosiva ", la sua " stagione all'inferno ", l'Opera alchemica al Nero. Scritto in prosa surrealista, è una lirica onirica intensa e densa di stimoli che scorre come un sogno, lasciando impresse sulla carta le orme di un processo che potrebbe attraversare l'animo di tutte le donne avviate alla ricerca del centro esistenziale sulla via dell'individuazione. Il femminile raccontato da Anais Nin in questo testo (che è stato concepito nel 1932) è frantumato e confuso, indifferenziato; impediti nell'esprimersi in sintonia, le protagoniste non partecipano alla vita. La voce narrante deve &q

COSE APOCALITTICHE | appunti di psicologia contemporanea e alcune rivelazioni

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Se a livello dell’inconscio collettivo si stanno da tempo tracciando le linee dell’Apocalisse, un motivo di certo ci sarà: piuttosto che scappare è meglio porsi in ascolto. "Dal punto di vista simbolico", scrisse nel 2002 Edward Edinger (analista junghiano americano allievo di Esther Harding , studioso che ha dedicato la propria ricerca alla “funzione religiosa dell’anima” – Diane Cordic in “Psicologia analitica contemporanea”, Bompiani, Milano, 1989), "siamo tutti intrigati dalla distruzione globale; siamo nel mezzo di un cambiamento epocale, un movimento di energie mai visto dopo il crollo dell’Impero Greco-Romano . Nella voce dell'inconscio collettivo c’è un incremento di forze che stanno diventando molto potenti, ed è importante coglierne la portata, perché queste forze sono così distruttive da rendere reale il rischio della fine della nostra specie." (“Archetype of the Apocalypse, Divine Vengeance, Terrorism and the End of the World”, Open Court Publ