QUEL DIAVOLO DEL BAGATTO! | l'Ombra del maschile nelle donne

Proprio in questi giorni ho riletto un romanzo molto interessante; si tratta de "Il Mago" di Somerset Maugham (1908).
Protagonista della storia è il perverso Oliver Haddo, e la trama si ispira - in parte - alle gesta dell'occultista Aleister Crowley, perfetta immagine del Bagatto (il numero I dei Tarocchi), immaginando di scoprirlo intrecciato al Diavolo (XV) a livello inconscio: come se le due carte fossero incollate l'una all'altra e non potessero sciogliere il legame tra loro se non a furia di strappi. La somma dei due Tarocchi ci dona il numero XVI: la Torre. Un buon motivo per procedere, dunque.


BAGATTO E DIAVOLO.

Manipolazione, ossessione rivolta alla creazione di mostri, grande Ombra distruttiva che sfrutta il legame con il femminile per boicottare la relazione con la vita: ecco alcune delle caratteristiche oscure del maschile archetipico quando ne siamo inconsapevoli.
La protagonista del romanzo di Maugham si chiama Margaret, ed è una giovane donna bellissima, piena di speranza e di desiderio amoroso. Sulla scia del "Dracula" di Bram Stoker e della seduzione operata da quest'ultimo nei confronti della giovane Mina Murray, Oliver Haddo attrae nel disgusto, trascina la controparte femminile come Ade fece con la vergine Core ma senza portarla a diventare regina degli Inferi. Non c'è una Persefone che possa ritornare alla terra con barlumi di coscienza. Non c'è scelta.
L'arcano numero I esprime una simbologia complessa. Nel personaggio all'opera davanti a un tavolo sopra il quale compaiono gli attrezzi del mestiere possiamo riconoscere l'apprendista prestigiatore ma anche il potenziale ciarlatano. Sotto il cappello dalla larga tesa, il simbolo dell'infinito svela il volto dell'adepto alchimista agli inizi della Grande (o piccola) Opera. 
Ci sono livelli differenti in ogni immagine archetipica e commistioni che disegnano vie e strade, sentieri e percorsi nei Tarocchi: alcune caratteristiche del Bagatto possono relazionarsi con l'Ombra di altre carte e svelare trame non viste in precedenza
Una riflessione sui rapporti tra le figure rappresentate nei Tarocchi apre l'animo ad interpretazioni sempre più ricche.



PERSONAGGI DA COMPRENDERE PER POTERLI TENERE ALLA LARGA.

Il principio maschile come Ombra dell'Animus femminile, personificazione dello spirito, Logos, è il Sole Nero, Sol Niger del procedimento alchemico, un passaggio di coscienza necessario ma, come dire, un tipo da prendere "con le pinze".
Ogni donna che possa dirsi alchimista della propria vita non dovrebbe farsi illusioni, bensì affrontare questo elemento con le dovute precauzioni.


Ve lo dico con una filastrocca:

Lui ti taglia in due metà.
Se non basta, sai che fa?
Lui ti taglia a pezzettini,
ti fa in tanti bocconcini.
Sei succosa, succulenta:
a quel mago stai attenta!
Lui di nome fa Saturno,
Sole Nero, ed è il suo turno
per mostrarti col potere
cose false e cose vere,
per regnare su Nigredo,
farti sposa col corredo.
Sarà morte vera e certa
dentro l'Opera sofferta.
Stai attenta, tu, a quel mago,
non illuderti sia svago:
quell'amor che lui ti dona
non ti porta alla corona.


Tipi da evitare - pennarelli su carta


QUELLO CON LA BARBA BLU.

Non aprire quella porta! Non disobbedirmi!
Eppur ti do la chiave perché voglio divertirmi.
Se l'apri, tu sei morta, sei fatta, sei spacciata:
appesa a quella trave c'è la strega e c'è la fata.
Guarda il tuo riflesso: è la storia del tuo sesso.
Così parlò Barbablù, ridendo come un matto
votato al tuo martirio, il crudele Bagatto (I).
In preda al suo delirio voleva farti fessa
ma tu conosci questa storia, dai confessa!
Per tutte le alchimiste è arcano in alambicco,
elemento da trattare per creare un Oro ricco.


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Barbablù - matite e pennarelli

La versione più nota di Barbablù è quella seicentesca trascritta da Charles Perrault.

Un riassunto brevissimo: la più giovane di tre sorelle sposa un uomo potente, nonostante il ribrezzo che prova per lui. Va ad abitare con lui in un castello isolato ed è trattata come una sorta di uccellino in gabbia. Lui concede alla sposa l'accesso alle stanze del maniero. Solo una tra le chiavi che il marito consegna alla sposa non potrà essere da lei utilizzata. "La curiosità uccide il gatto"; "Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino"; "La curiosità è donna": proverbi e detti popolari colpiscono sempre al centro della scena umana. Dentro la stanza proibita ci sono i cadaveri di tutte le ALTRE donne. Sembra arrivato il turno della giovane curiosa. Dovrà morire anche lei così come sono morte tutte le spose di Barbablù? Colpo di scena: i fratelli della malcapitata giungono al galoppo per salvarla. Fine.
Nella tradizione europea ritroviamo alcuni elementi di questa fiaba andando a rispolverare le trame più antiche, la memoria di rituali di passaggio realmente esperiti dalle fanciulle e dai fanciulli in crescita. 
Un testo sopra tutti, una nota bibliografica: Vladimir Ja Propp, "Le radici storiche dei racconti di fate" (1946). 
In questa accezione, non è tanto la somiglianza del potente Barbablù con personaggi reali della storia umana (così come da più parti è stato sottolineato, vedi il nobile pedofilo e assassino Gilles De Rais o il re uxoricida Enrico VIII) a risultare significativa, ma la collettiva, tribale esperienza del rito come luogo psichico (e non solo) di sofferenza e morte simbolica. C'è da notare però che nella fiaba si parla di matrimonio di morte, se non addirittura CON la morte. L'assassino è sposo, il mostro è padre, padrone e compagno. 


LA STRADA DELLE DONNE E LA TRASGRESSIONE DEL PATTO.

L'incontro con l'Ombra del principio maschile trasporta, nei luoghi del mito, ogni vergine Core all'inferno di Ade. Core la vergine ingenua diventa una Persefone, regina del regno dei morti, potenza del sottosuolo, immagine al confine tra innocenza e scelta, nella quale galeotta fu la rottura del patto. 
Non assaggiate i chicchi di melagrana è la regola che viene imposta a Core: eppure il frutto è lì, offerto per essere colto. La giovane mangia, il destino si compie. Un destino di dipendenza dall'inferno e di coscienza dell'oscuro potere.

Non aprire quella porta è la regola della giovane sposa di Barbablù.
La giovane apre, e la realtà della morte si svela. Comincia l'inferno ma poi c'è la risalita.
Anche questo tema, tipico dei racconti fiabeschi e analizzato da Vladimir Ja Propp, apre una strada. La via è quella che ci porta a chiedere a noi stessi quanto siamo coinvolti nel destino. 

Il chicco di melagrana può essere un dettaglio, un piccolo gesto che fa la differenza nella scelta del partner.
Che cosa non si può vedere?
Che cosa vedo ma non ammetto?
Quale chiave è già in mia dotazione?
Tutte domande da porsi quando si incontra un potenziale partner, ad esempio.
Nella fase nota come Nigredo, gli elementi della Grande Opera si mescolano nei toni del nero. Nero talamo mortifero. Nero e diabolico matrimonio tra il maschile e il femminile che si "feriscono" a vicenda. Muore Luna nell'abbraccio del Sole e lui si spegne in lei.
Alternativamente, in sempre più profondi livelli di cambiamento.
Una distruzione necessaria operata nell'alambicco, finalizzata alla trasformazione. 

L'alchimista, ci insegna Carl Gustav Jung, trasforma la materia per modificare se stesso.

L'Oro tanto ambito è una ricchezza interiore, un'Opus che ogni apprendista alchimista Bagatto deve poter cominciare, a partire dal lavoro con la "feccia", gli errori, le ombre che cela dentro di sé. Dunque, secondo questa visione, dovremmo "accogliere" Barbablù? Noi alchimiste dovremmo utilizzare il mostro, il cattivo elemento? Certamente... ma solo se siamo disposte a trasformarlo... in pentola. 

Nel calderone mescolerete anche questo personaggio interiore, il killer dei vostri sogni, l'uomo nero degli incubi, l'assassino dei libri, le cattiverie dei vostri padri, le esperienze negative. Aggiungete un pizzico di fatti di cronaca. Si somigliano tutti, questi episodi di cronaca ma se il composto vi risulta ancora troppo poco saporito potete trovare materiale interessante nei testi storici quali "Il martello delle streghe" e persino nella Bibbia.
Concentratevi sulla vostra esperienza di Barbablù e cuocete la storia a fuoco lento. Meditate sulla carta del Bagatto (I), su quella del Diavolo (XV), e sulla Morte (XIV). Aggiungete Temperanza (XIV) e riflettete sulle immagini.
Potete utilizzare i Tarocchi di Marsiglia o un altro tipo di arcani maggiori. Potete disegnare la grande Ombra del principio maschile e guardarla.
E adesso stracciate il foglio.


Fatevi una risata, uscite con le amiche, staccate il telefono.
Se non basta, se appartenete alla schiera di donne sofferenti di "dipendenza affettiva" prendete in considerazione un percorso terapeutico.
Scoprire la forza dentro se stesse richiede inevitabilmente un'azione forte, l'apertura della porta verso l'ignoto che noi stesse, prima di conoscerci, siamo.
Se siete alchimiste intenzionate ad operare nella storta, saprete estrarre una grande ricchezza dalla conoscenza delle ombre.


Valeria Bianchi Mian
 

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