L'AVVENTURA DELLO SCRIVERE | #periplinarranti - "SAFARI" DI NOEMI BENGALA
Scrivere un romanzo è un viaggio intorno al mondo... |
"Quando ero piccola sapevo dove sarei andata, cosa avrei fatto, certezze che oggi non ho più. Non so cosa sarà di me tra tre
mesi, un anno. Se vivrò fino a centodieci anni o morirò domani o tra dieci o
vent'anni. Non so se diventerò ancora madre e se sarò nonna. Ed è con questo
non sapere che voglio partire."
Per gli antichi alchimisti, detti anche artisti della Grande Opera, il procedimento di trasmutazione della materia bruta in oro va di pari passo con la redenzione degli aspetti oscuri nella persona dello stesso agente. La via degli alchimisti è spesso descritta come un viaggio verso l'ignoto, un'avventura per mare o per terra, a stretto contatto con i barlumi della nuova coscienza dentro e fuori di sé.
Una metafora perfetta, questa, per indicare la tortuosa strada della scrittura, soprattutto qualora intendessimo riferirci a quello scrivere dell'anima in corpo che è il romanzo autobiografico, il diario, ma anche il racconto psicologico, intimista, scritto in prima persona. Potrebbe però, la suddetta metafora, adattarsi ottimamente anche alla traccia poetica o alla prosa poetica che lascia la parola al sentimento come funzione psichica, controparte del pensiero, ed è capace di tradurre in parole le sensazioni (vedi Carl Gustav Jung, "Tipi psicologici" per una panoramica delle funzioni psichiche).
Il viaggio dal piombo verso l'oro è, ancora, un'immagine creata ad hoc per indicare il
percorso di individuazione, il sentiero verso il centro di noi stessi. Lo psicologo analista svizzero ha ritrovato nelle mappe dei filosofi ermetici la rappresentazione di quel mondo nel quale ogni viaggiatore dell'anima incappa: picchi e valli, deserti e distese di boschi, fuoco e acqua, astri accesi nella notte, animali fantastici e personaggi di un teatro interiore nel dialogo tra l'Io e il Sé.
Il viaggio è proprio quello che porta ogni viaggiatore al punto di partenza, ma solo se lui- o lei- si impegna a operare una scelta consapevole, dettata dalla necessità di partire (se opta, quindi, per la decisione - comprando
un biglietto per l'anima, destinazione psiche).
Quando il viaggiatore approda nella stanza dell'analisi.
Quando il viaggiatore apre per la prima volta il quaderno sulle pagine bianche e impugna la penna.
Quando il viaggiatore dice "Sì" o "No" ad un contratto, a un matrimonio, a una nuova vita e decreta in modo performativo il proprio futuro.
Quando...
Quando il viaggiatore apre per la prima volta il quaderno sulle pagine bianche e impugna la penna.
Quando il viaggiatore dice "Sì" o "No" ad un contratto, a un matrimonio, a una nuova vita e decreta in modo performativo il proprio futuro.
Quando...
"In fondo cosa mi serve? Un biglietto aereo. Passaporto. Visto.
Adesso posso andare. Buon viaggio!"
Che il termine "safari" indicasse un viaggio con ritorno l'ho scoperto
grazie alla scrittrice in questione, Noemi Bengala. Non a caso cito il viaggio
circolare dell'artefice, una
"peregrinatio" che "abbraccia la totalità"
dei mondi interno ed esterno.
Per esplorare con Noemi, vedi questo articolo - clicca qui: *
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Ho conosciuto Noemi nel gruppo Adotta 1 blogger su Facebook; ci siamo piaciute; ci siamo seguite e confrontate a proposito di vari argomenti, ad esempio sul metodo e sulle diverse possibilità di pubblicazione delle proprie scritture (auto-pubblicazione, casa editrice e, se casa editrice, che tipo di contratti), e poi sulle donne e sull'avventura della vita al femminile, sulla maternità surrogata e sulle adozioni, sul femminismo e sulle scritture al feminile.
Il blog di Noemi: UNA DONNA AL CONTRARIO
Una delle mie autrici preferite è Anais Nin, la quale così descrive il percorso intrapreso con la scrittura dei "Diari", un'avventura durata più di un trentennio: "L'eroe di questo libro
potrebbe essere l'anima, ma è un'odissea dal mondo interno al mondo esterno".
La "rivelazione" del narrare la propria vita di donna, artista, amante, amata, intellettuale, viaggiatrice, scrittrice "risiede essenzialmente nel fatto che qui, per
la prima volta, abbiamo una descrizione appassionata,
articolata, del viaggio di una donna moderna alla scoperta di sé."
Nel proiettare i propri contenuti inconsci su metalli ed elementi, gli alchimisti compiono un "viaggio
notturno per mare", un safari che parte da se stessi e ritorna, dal piombo di Saturno all'oro della congiunzione, una fatica nella quale si rispecchiano le tappe di quel "viaggio esplorativo del mondo
interno" che "altro non è
che il processo di individuazione come senso ultimo e più profondo
della psicologia analitica junghiana" i passaggi del quale sono spesso riscontrabili in altri procedimenti come appunto quello dello scrivere come viaggio interiore.
In "Safari" di Noemi Bengala ritroviamo i passaggi di una "peregrinatio" dal "caos"
ad una "casa del Sé" specifica della donna.
TRE DOMANDE A NOEMI
TRE DOMANDE A NOEMI
1 - Che rapporto avete, tu e la scrittura?
Sai, è strano. Questa riflessione non l’avevo ancora fatta e ti
ringrazio perché, tutt’a un tratto, mi hai fatto ricordare un passato
lontanissimo. In effetti io ho sempre scritto: quando ero bambina scrivevo
favole, da adolescente poesie. E poi tantissimi diari, fino all’età adulta.
Essendo una molto chiusa, introspettiva, trovavo nel diario un confidente forse
più che nelle altre persone. Ma non ho mai pensato di poter fare la scrittrice
da grande. Amavo disegnare e così quando sono cresciuta è stato naturale
scegliere l'Accademia di Belle Arti. Non avevo previsto la scrittura forse
anche perché sono prevalentemente una lettrice, amo leggere da sempre e ho un
grandissimo rispetto verso gli scrittori e le scrittrici che mi hanno formato e
quelle/i che ho scelto di leggere da adulta. Non avrei mai immaginato di
potermi affiancare a loro.
2 - Da dove emerge Safari? Da quali meandri di te?
Safari è venuto fuori spontaneamente. Era dentro di me o forse
dovrei dire che Lisa (la protagonista di Safari) era dentro di me e ha premuto
fortemente per venir fuori.
Spesso dico che scrivere Safari è stato come una gravidanza, visto
che l'ho scritto in nove mesi esatti. LISA non sono io ma non posso non dire
che sia parte di me. Come lei anche io stavo vivendo un momento di difficoltà
in cui mi sentivo imprigionata da “altro” e non riuscivo a venirne fuori. Lisa
lo ha fatto partendo per un viaggio intorno al mondo. Io probabilmente ne sono
uscita grazie alla scrittura e al viaggio intrapreso insieme a lei.
3 - Che futuro desideri per il tuo libro?
Ancora non ho ben chiaro quello che voglio. Sicuramente vorrei che
la storia di Lisa arrivasse a più persone possibili, a quelle persone che
magari stanno vivendo un momento di confusione, sentono un’ impellenza dentro,
un’ urgenza, la voglia di andare in direzione della loro felicità, ma per vari
motivi non riescono a farlo. E io spero che Safari possa essere una spinta
(piccola o grande, non voglio peccare di presunzione) per intraprendere quella
strada, quel viaggio che porta verso la propria e unica realizzazione
personale, che non è una realizzazione egoistica perché Lisa sa benissimo che,
se non trova la sua personale felicità, anche le persone intorno a lei non
potranno essere felici. Sono fermamente convinta che siamo tutti collegati e
che quindi soltanto se tutti cerchiamo di realizzare la nostra felicità anche tutte
le persone intorno a noi, quelle vicine come parenti e amici, ma anche quelle
lontane, quelle che pensiamo noi non potremmo mai condizionare, quelle che ci
sembrano troppo diverse da noi, ecco anche quelle potranno fare un passettino
in avanti verso la propria felicità. Credo in questo tipo di contagio, un
contagio positivo.
Forse è un pensiero molto ambizioso per un libro che non ha una
casa editrice e quindi non ha pubblicità, sponsor, eccetera, ma ci voglio
credere come ci hanno creduto le persone che lo hanno acquistato e letto solo
sulla fiducia. Lo devo a me e sicuramente a queste persone, a chi mi ha
sostenuto pur non conoscendomi, e lo devo a Lisa perché la sua è una storia
nata non dal coraggio ma da una grandissima disperazione. Una disperazione che
le dà la forza di cambiare. La paura di rimanere in una situazione di stallo e
di sentirsi in gabbia per tutta la vita è più forte di qualunque azione di
coraggio. Perciò io non posso non crederci, non posso non dedicare tutta me
stessa a questo piccolo libro. Grazie
Grazie anche a te, Noemi e buon viaggio.
Grazie anche a te, Noemi e buon viaggio.
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