NOVANTENNI CHE INVENTANO FAVOLE vs. BAMBINI | la meraviglia del condurre gruppi con creature di ogni età

Le biciclette del gruppo di anziani creatori di favole sfidano le bombe...

Gruppi creativi, gruppi magici. Un insieme di persone che, quando si ritrovano, ricordano ciò che era andato perduto nei meandri di un mondo antico, piccolo e vastissimo, speciale: la meraviglia del condurre gruppi con gli anziani ricoverati in alcune strutture del Piemonte. Un altro insieme sinergico di creature venute al mondo da pochi anni: la ricchezza del condurre laboratori con i bambini.

Quando, più di quindici anni fa, ho deciso di specializzarmi in psicoterapia di gruppo e in psicodramma analitico individuativo (junghiano) sapevo dove sarei andata a parare, ovvero: nella pratica clinica che maggiormente mi si confà. 
Tra un laboratorio di drammatizzazione e un vero e proprio psicodramma terapeutico; tra i laboratori di dramma-terapia e la formazione agli operatori delle strutture; tra i gruppi di supervisione e di narrazione io continuo oggi a navigare. L'utenza è varia ora come allora: ho a che fare con i bambini e con gli anziani. 
Ad esempio SABATO 22 OTTOBRE alle ore 16.00 sarò al Circolo dei Lettori di Torino per inventare storie con una banda di fanciulli dai cinque anni in su. Sul mio blog favolesvelte.wordpress.com potete trovare gli articoli che illustrano le mie attività presenti e future, ma anche i post che raccontano quel che è avvenuto durante le feste di paese e le fiere dedicate ai libri alle quali ho partecipato in veste di cantastorie.
Bambini e novantenni giocano volentieri. 
Sarà scontato dirlo, ma lavorare con gli uni e con gli altri mi offre lo stesso divertimento, mi rende felice perché mi arriva chiaro e forte il senso del mio lavoro, e alla fine ne usciamo tutti più arricchiti.
I ricordi dei "ragazzi" che hanno visto la guerra e che adesso abitano nello spazio del "riposo" sono brecce che illuminano un'infanzia fuoriuscita dal buio. 
Si parte sempre dal suono delle bombe che cadono, perché le memorie della guerra sono dure da cancellare, sono le più forti. Ma il gruppo è vitale anche per chi è lievemente compromesso a livello cognitivo; le energie che si risvegliano valgono per tutti e contagiano ogni anima. 
Oggi, ad esempio, il Signor XY ha disegnato la sua bicicletta. Nelle battaglie della vita, lui ha sempre pedalato. "Vivi? Pedala!" - gli ha risposto la sonnecchiante Signora XX. Tutti pensavano che stesse dormendo, e invece no: ascoltava quel che gli altri andavano narrando. Ed ecco, i partecipanti al laboratorio erano in fibrillazione. Le bombe dimenticate, la bicicletta come protagonista del cercare di cavarsela da soli PROCEDENDO oltre le paure. Detto da donne e uomini nati negli anni '20-'30 del secolo scorso tutto ciò è un concetto placcato in oro, forse platino. 

L'oro emerge in gruppo anche quando i partecipanti sono tutti tesi al futuro perché nati ieri o poco più: bimbi che frequentano la scuola materna, pieni del fuoco della creatività. Indirizzarli a creare una storia non è partire dai ricordi ma dai sogni ad occhi aperti, dal gioco e dalla fantasia. Come quel cinquenne che l'altro giorno mi ha detto: "Lo sai che una volta io ho visto un pesce pagliaccio ma non rideva?" e poi, per far ridere il pesce e per ridere tutti, gli altri bambini han voluto inventare una fiaba marina su misura. O come quella volta in cui il drago è stato salvato perché era buono, e aveva la conoscenza della terra. Detto da creature che sulla terra camminano da poco, tutto questo è oro, anzi no: platino e sorrisi anche per me.

Buona serata a tutti.

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